domenica 25 marzo 2018

Stefano Ragusa, Esultare per Fico e schifarsi per la Casellati è ipocrita

Voglio essere schietto. Esultare per Fico e schifarsi per la Casellati è ipocrita dal momento in cui sai che Fico è stato eletto con i voti della Lega...
Rimproverarci la spartizione delle poltrone con la destra è una sciocchezza sesquipedale dal momento in cui le cariche in parlamento sono ruoli di rappresentanza, la Costituzione afferma che devono essere "proporzionali ai gruppi" e M5S tentò di fare esattamente la stessa cosa nel 2013, fallendo, causa dell'incostituzionale premio di maggioranza che regalava alla prima coalizione mezzo parlamento. È la stessa rivendicazione del M5S nel 2014 nel parlamento euroopeo, fallendo a causa dell'ostracismo degli altri partiti italiani, sempre loro. E che poi ha ripetuto nel 2017 riuscendo nell'elezione di Castaldi alla vicepresidenza.
Le camere sono due, quindi due Presidenze, non tre o 5 o 10. Due. Prima e seconda "coalizione" o prima coalizione e primo "partito", come la si voglia girare, ci spetta e ce la prendiamo. Chiamatela come volete, spartizione, divisione, scambio, frega cazzi. Stavolta non staremo a guardare gli altri perché il 32% dei Cittadini non possono essere esclusi dalla rappresentanza in parlamento. E faremo così per tutte le presidenze di commissione, gli uffici di presidenza, i questori. Non solo possiamo, ma VOGLIAMO. Altro discorso è il governo dove si fanno accordi di programma e non di ministeri. Mi dicono avete votato una pasdaran di berlusconi. Ma buon cielo, cosa t'aspetti nel partito del meno male che silvio c'è che vota in massa Ruby nipote di mubarak. Dove il più pulito ha la rogna e faticano due giorni a trovare un candidato per il senato non condannato. Qualcuno pensava che facendo i verginelli del non vedo non sento non faccio, sarebbe uscito dal cilindro forse un uomo migliore come ad esempio Renato Schifani, avvocato del boss Giovanni Bontate, responsabile del delitto Chinnici. Nel 2008 Berlusconi ha messo a capo del Senato l'avvocato di un mafioso collegato al narcotraffico che dominava New York negli anni 80... che ammazzava i giudici... Sembrate quell'attore di un film di Mel Brooks quando si chiedeva cosa potrebbe succedere di peggio. "potrebbe piovere..." E piovve. Ebbene stavolta non pioverà.


Fonte


giovedì 22 marzo 2018

Cinque Stelle: qui comincia l'avventura - dialogo con De Masi professore Università La Sapienza



Sul canale Youtube di Vilma Moronese

Stefano Ragusa, Il facebook-gate è una cagata pazzesca.

Il facebook-gate è una cagata pazzesca.

I fatti: i dati di 50 milioni di cittadini americani su facebook sarebbero stati "rubati" attraverso il "SOCIAL LOGIN" da un'azienda di profilazione, la Cambridge Analytica (che a sua volta li ha acquistati dal creatore dell'app, Aleksandr Kogan) per rivendere il suo lavoro alla campagna di Trump con pubblicità mirate durante le Presidenziali.
Che cos'è il SOCIAL LOGIN. È un metodo di registrazione rapida ai siti online attraverso una delle tante app collegate ai maggiori social media mondiali (Twitter, Google, Facebbok). Poiché la quasi totalità degli utenti in rete è già registrata sui principali social, costoro fanno da ponte per autenticare più rapidamente i nuovi utenti agli altri siti.
Il social login è usato da diversi anni, senza destare alcuno scandalo sulla privacy, ma siccome si vuole colpire Trump ora è descritto quasi come phishing di oscure forze del male ("ci spiano", "carpiscono le nostre informazioni..."; "ci manipolano") Ebbene vorrei dire a LorSignori che in rete niente è gratis e se non si compra nessuna merce, la merce sei tu. Facebook non è una fondazione benefica, filantropica. È una multinazionale che produce profitto vendendo i nostri dati personali ad aziende di marketing. Quando ci registriamo, diamo l'assenso alla vendita dei nostri dati personali e tutti i contenuti prodotti su facebook sono di proprietà di facebook.
Per capire il livello di parossismo dell'establishment americano qui nell'immagine ho riportato, la home page di registrazione RAI REPLAY. Una app ci suggerisce di registrarci rapidamente , attraverso facebook, google, o twitter esattamente come la App famigerata di Cambridge Analytica. Subito dopo appare una schermata per il consenso. La prima spunta è sulla privacy, la seconda è per la profilazione dei nostri dati. Se una delle autorità europee o italiane, usasse lo stesso metro di giudizio usato per Cambridge Analytica, direbbe che il consenso è "ingannevole" perché mette subito sotto il consenso per la privacy, al quale non si può dir di no, pena la non registrazione... il consenso per la profilazione che è invece facoltativo. Ma siccome la RAI non vende pubblicità a Trump, non ce ne frega niente e va bene così.
Il crollo in borsa di facebook non c'entra nulla con lo "scandalo" dei dati venduti. Sarebbe una scoperta dell'acqua calda. C'entra con il fatto che fino al 2015, una falla di programmazione (volutamente tenuta aperta per favorire l'elezione di Obama nel 2012, ebbene sì l'ha usata anche lui... ci sono le testimonianze del suo staff) permetteva a chi raccoglieva i dati legalmente con il social login di moltiplicare gli accessi ad altri utenti facebook, attraverso l'opzione della privacy "amici e amici di amici". Cambridge Analytica così ha pagato per 270 mila profili ma ne ha raccolti 50 milioni. Non c'è neppure qui nulla di illegale perché come ho scritto sopra, quando ci registriamo a facebook accettiamo che i nostri dati vengano venduti a terzi per profilazione. C'è però una svalutazione della "merce" di noi stessi. Se noi siamo per facebook una merce, cosa stabilisce sul mercato il nostro valore? La quantità domandata e soprattutto l'offerta... se c'è sovrabbondanza di offerta, quella "merce" (i nostri dati) valgono per un inserzionista centinaia di volte meno di quanto sono stati venduti e di qui il crollo in borsa. La borsa non sta facendo altro che "scontare" il valore reale della pubblicità su facebook.
Il "partito italiano aiutato da Cambridge Analytica nel 2012". Ora che Cambridge Analytica è diventato il demonio nella narrazione ufficiale, come il Weinstein di facebook, chiunque sia suo cliente ha la peste. Si associa M5S al suo successo in rete, quindi Cambridge Analytica a un partito italiano, il gioco è fatto. Siamo noi! Ma attenzione che il diavolo fa le pentole ma non il coperchio... aggiunge Cambridge Analytica: "abbiamo aiutato questo partito italiano che ha avuto gli ultimi successi negli anni 80 a rinascere". La Lega pensano LorSignori, ma anche no. La Lega fino al 2000 ha avuto successo e nel 2012-13 non è "rinata" è proprio morta con i diamanti della tanzania e bossi raggiungendo alle politiche il punto più basso. L'unico partito che è "rinato" nel 2012 ed ebbe ultimi successi negli anni 80, è il movimento sociale italiano, di cui Ignazio La Russa e Giorgia Meloni detengono il simbolo, rinato appunto in Fratelli d'Italia.


giovedì 15 marzo 2018

Vilma Moronese, Nel 2015 sottopose a due commissioni d’inchiesta in Parlamento, Antimafia ed Ecomafie, una corposa documentazione

La notizia di oggi è che l’Antimafia ha effettuato una confisca del valore di 100 milioni di € ad un imprenditore collegato al clan dei Casalesi. Ebbene nel 2015 sottoposi a due commissioni d’inchiesta in Parlamento, Antimafia ed Ecomafie, una corposa documentazione (continua sul sito di Vilma Moronese)



lunedì 12 marzo 2018

Un articolo di Lorenzo Fioramonti sul Financial Times


Italy’s Five Star can be a force for renewal across the EU

Our programme for government gives the lie to the movement’s image as populist

Lorenzo Fioramonti

Since its creation in 2009, the Five Star Movement — which has topped Italy’s latest general election — has been depicted as a party of fanatics with populist objectives, and a threat to the stability of Italy and the EU. No surprise, then, that many seem puzzled as to why someone like me has decided to join the movement and be its candidate for the post of Minister of Economic Development. The reason is simple: I believe that there is a misunderstanding about the movement’s policy objectives, especially now that it has matured into a full-fledged progressive political force. Five Star should be seen as Italy’s best hope to recover from decades of bad governance and endemic corruption. It can be seen as a force for renewal in Europe too. This is why I, as a scholar of European integration, international migration and sustainable development, as well as many other academics have decided to join Five Star’s prospective ministerial team. The movement has come of age over the past few years. Launched by the comedian Beppe Grillo, who opposed Italy’s political cronyism and promoted direct democracy through the interSince its creation in 2009, the Five Star Movement — which has topped Italy’s latest general election — has been depicted as a party of fanatics with populist objectives, and a threat to the stability of Italy and the EU. No surprise, then, that many seem puzzled as to why someone like me has decided to join the movement and be its candidate for the post of Minister of Economic Development. The reason is simple: I believe that there is a misunderstanding about the movement’s policy objectives, especially now that it has matured into a full-fledged progressive political force. Five Star should be seen as Italy’s best hope to recover from decades of bad governance and endemic corruption. It can be seen as a force for renewal in Europe too. This is why I, as a scholar of European integration, international migration and sustainable development, as well as many other academics have decided to join Five Star’s prospective ministerial team. The movement has come of age over the past few years. Launched by the comedian Beppe Grillo, who opposed Italy’s political cronyism and promoted direct democracy through the internet, Five Star has become a leading force for change. It is now autonomously directed by its elected political leader, Luigi Di Maio, and his team of collaborators, consultants and experts, as well as ongoing consultations with activists. 

The success of our strategy will very much depend on how other European governments and institutions interact with us, should a government be formed in the next few weeks. 

At the election, Five Star’s support reached over 32 per cent of the popular vote, establishing it as one of Europe’s largest parties (on a par with Angela Merkel’s Christian Democrats in Germany in terms of support). In a European context marred by the rise of rightwing extremism, Five Star should be seen as a bastion of stability, having managed to channel popular discontent towards a progressive agenda of social and economic reforms. But the success of our strategy will very much depend on how other European governments and institutions interact with us, should a government be formed in the next few weeks. From our side, we intend to operate within the eurozone framework and engage in constructive dialogue with all the institutions. Our policy programme is designed to tackle Italy’s longstanding economic woes, including endemic unemployment and the casualisation of the workforce. The number of small and medium enterprises, which have been the backbone of Italy’s development for generations, has been shrinking. We intend to improve the fiscal and judicial systems, whose inefficiencies are suffocating our country’s entrepreneurial spirit and fuelling tax evasion and corruption. We also want to put Italy on a par with other developed economies by introducing a minimum income for those who lose their jobs or are looking for one (provided a set of strict conditions are met). Our country has more than 4.7m people who fall below the poverty line: without a credible social welfare mechanism, social tension will continue to rise. Moreover, we consider a basic income necessary to reskill workers and foster new forms of entrepreneurialism — this will be in line with the knowledge-based green economy enshrined in the EU’s Europe 2020 strategy for growth, and with the fourth industrial revolution. We will also embrace the EU’s quest to achieve sustainable development and fight climate change. We agree with Emmanuel Macron, the French president, that this is a historic challenge for our civilisation, which is why we pledge to complete the transition away from fossil fuels by 2050 at the latest, with a massive effort to promote renewable energy sources and electric transport in the short term. These objectives can only be met through targeted policies that aim to re-ignite economic dynamism in Italy, so reducing the national public debt in line with the IMF’s recommendations. Finally, we believe migration can only be managed effectively through sharing responsibility among all EU member states. Our ambition is to reconnect the EU with its founding values of solidarity, sustainability and peace. Far from being isolationists, we strive for an interconnected Europe truly capable of promoting the wellbeing of its citizens and the rest of the world. The writer is a political economist and a newly elected MP for the Five Star Movement Copyright The Financial Times Limited 2018. All rights reserved.net, Five Star has become a leading force for change. It is now autonomously directed by its elected political leader, Luigi Di Maio, and his team of collaborators, consultants and experts, as well as ongoing consultations with activists. The success of our strategy will very much depend on how other European governments and institutions interact with us, should a government be formed in the next few weeks. At the election, Five Star’s support reached over 32 per cent of the popular vote, establishing it as one of Europe’s largest parties (on a par with Angela Merkel’s Christian Democrats in Germany in terms of support). In a European context marred by the rise of rightwing extremism, Five Star should be seen as a bastion of stability, having managed to channel popular discontent towards a progressive agenda of social and economic reforms. But the success of our strategy will very much depend on how other European governments and institutions interact with us, should a government be formed in the next few weeks. From our side, we intend to operate within the eurozone framework and engage in constructive dialogue with all the institutions. Our policy programme is designed to tackle Italy’s longstanding economic woes, including endemic unemployment and the casualisation of the workforce. The number of small and medium enterprises, which have been the backbone of Italy’s development for generations, has been shrinking. We intend to improve the fiscal and judicial systems, whose inefficiencies are suffocating our country’s entrepreneurial spirit and fuelling tax evasion and corruption. We also want to put Italy on a par with other developed economies by introducing a minimum income for those who lose their jobs or are looking for one (provided a set of strict conditions are met). Our country has more than 4.7m people who fall below the poverty line: without a credible social welfare mechanism, social tension will continue to rise. Moreover, we consider a basic income necessary to reskill workers and foster new forms of entrepreneurialism — this will be in line with the knowledge-based green economy enshrined in the EU’s Europe 2020 strategy for growth, and with the fourth industrial revolution. We will also embrace the EU’s quest to achieve sustainable development and fight climate change. We agree with Emmanuel Macron, the French president, that this is a historic challenge for our civilisation, which is why we pledge to complete the transition away from fossil fuels by 2050 at the latest, with a massive effort to promote renewable energy sources and electric transport in the short term. These objectives can only be met through targeted policies that aim to re-ignite economic dynamism in Italy, so reducing the national public debt in line with the IMF’s recommendations. Finally, we believe migration can only be managed effectively through sharing responsibility among all EU member states. Our ambition is to reconnect the EU with its founding values of solidarity, sustainability and peace. Far from being isolationists, we strive for an interconnected Europe truly capable of promoting the wellbeing of its citizens and the rest of the world. 

The writer is a political economist and a newly elected MP for the Five Star Movement 

Copyright The Financial Times Limited 2018. All rights reserved.

mercoledì 7 marzo 2018

Stefano Ragusa, Sono solo borghesi piccoli piccoli

Sono solo borghesi piccoli piccoli
Sono solo borghesi piccoli piccoli.. 
secondo LorSignori adesso che M5S ha sfondato al sud, sono diventati di nuovo tutti terroni, fancazzisti e il reddito di cittadinanza una misura assistenziale. Voglio essere chiaro con questi razzisti di merda... "assistenziale" è la cassa integrazione elargita come un'elemosina dai sindacati e dal governo al cinquantenne che perde il lavoro, in mezzo a una strada, umiliato col cappello in mano per sopravvivere. "Tenga buonuomo..." Assistenziali sono i bonus e le mancette distribuite il giorno prima della campagna elettorale. Assistenziale è Piccolo Cinema America che cerca protettori politici per non fare le gare come tutti i mortali. Assistenziali sono i sindaci che assumono nelle partecipate le loro clientele. Assistenziale è la camorra che distribuisce pacchi di pasta per un voto al comune e i politici che avallano bocciando al senato il 416 ter sullo scambio di voto. Assistenziali sono le quote-latte che prima distruggono gli allevatori del nord, supini all'eurocrate sissignore e poi lo mettono in culo a quelli del sud con le multe. Assistenziale è la regione che assume 50 mila braccianti a termine part-time in forestale anziché 10 mila indeterminati per ricattarli ogni anno e poi sputtanarli pure come approfittatori per farli sentire in colpa. Assistenziale è il boss che distribuisce fritture di pesce per un voto al referendum. Assistenziale è chi dice prima gli Italiani e poi finanzia i CIE per spartirsi i soldi con la mafia nigeriana. Chi sposta le sedi sociali delle industrie al nord per tenere il sud sotto il tallone del potente in una condizione di semi-miseria. VOI razzisti di merda siete "Assistenziali"! 
Libertà invece è sollevare dalla povertà milioni di persone, alzare la testa. Non soggiacere a nessun signorotto del nord o capo-cosca del sud. Il reddito di cittadinanza non lo elargisce un sindacato o un politico amico, ma una legge. È un DIRITTO! I diritti non sono assistenza, sono libertà perché non dobbiamo rendere grazie a nessuno. 
Fanculo ai razzisti borghesi e classisti. Fottetevi merde!


martedì 6 marzo 2018

E' stato capace di denunciare un sistema autoreferenziale

Beppe Grillo, un genio che cambia l’Italia e sa passare il testimone

di Maurizio Rossi, editore di Primocanalemartedì 06 marzo 2018



GENOVA - Sarà che è uno di noi, che come molti lo abbiamo incrociato mille volte nella nostra vita da quando a Genova a inizio carriera non infiammava certo il pubblico. Per anni ho avuto un suo amico/copia di Piazza Martinez a Radio Genova Sound, Orlando Portento che si dichiarava l’originale. Ma allora, ai tempi, erano solo dei comici, senza alcuna capacità di interpretare e leggere quello che accedeva in politica, o che preoccupavo o infastidiva i cittadini.


Poi Grillo ha fatto un passaggio geniale: dal prendere in giro lo spettatore in prima fila ha iniziato a difendere i cittadini fino ad arrivare a prendere di mira senza sconti i poteri forti, spiegando in diversi casi quello che molti non conoscevano, non vedevamo ma che dentro ogni cittadino era un fastidio latente.


Poi il salto in politica, all’attacco di un sistema marcio e posso dirlo a ragion veduta avendo vissuto gli ultimi 5 anni in Senato. Grillo è stato capace di denunciare un sistema autoreferenziale, ha aperto gli occhi alla gente, ed è arrivato ad un obiettivo storico, per merito suo, ma anche per colpa di due leader a loro modo vecchi e inaffidabili: Renzi e Berlusconi.


In questo momento a 69 anni Beppe Grillo non viene rottamato da Di Maio ma passa il testimone con incredibile tempismo e vince le elezioni. Fa quello che nessun politico sa fare, mettersi di lato, fare il padre nobile, anche perché ama più la sua creatura di se stesso e deve massimizzare anni di lavoro. Non vuole peraltro essere coinvolto con l’inizio di una fase nuova, di trattative partitiche, di alleanze con questo o quello forse per fare un Governo.


E’ di nuovo geniale, non ha sbagliato un passaggio, un momento storico, è passato dalla scomparsa del socio Casaleggio alla capacità di nominare Di Maio senza far uscire alcuna tensione con Di Battista che ora è vicino allo stesso Di Maio e lo ha dimostrato durante tutta la campagna. E' incredibile come il passaggio del testimone sia stato opportuno, ha moltiplicato i voti, perché ormai la gente non avrebbe più’ accettato solo la capacità critica verso il sistema ora voleva che il Movimento si mettesse alla prova mettere alla prova sulla capacità di trattare e di governare. E ha messo un under 40 contro un over 80 totalmente incapace proprio, a differenza di Grillo, di crearsi un dopo, di nominare un successore pensando di essere immortale. Invece il risultato e’ stato consegnare il centro destra non ad un suo uomo (o donna) ma alla Lega dell’odiato Salvini.



A me che il sistema sia stato rotto fa enorme piacere! Dovrei essere preoccupato sia per le mie aziende sia per il Terzo Valico di cui sono sostenitore. E lo sono! Ma cerco di uscire dall’analisi degli interessi personali e guardare ad un fatto storico, la fine della seconda repubblica per merito di Grillo, mio concittadino, chiamato comico in modo spesso sprezzante mentre ha fatto quello che andava fatto, distruggere un sistema che si è sempre più allontanato dai cittadini, che ha cercato di gestire solo gli affari dei poteri forti controllando la comunicazione, costruendo alleanze improbabili come il Nazzareno, controllando costruendo notizie iperpositive da lanciare nei tg del sistema Rai e Mediaset. Ma non è bastato!



Per questo Grillo ha aperto ad un nuovo futuro il Paese. Un futuro che non decideranno solo lui o Di Maio ma anche i cittadini se capiranno che ci dobbiamo occupare tutti di politica e di sostenere le nostre idee. Dovremo combattere con forza per far valere il nostro pensiero, ma la possibilità di cambiare c’è non solo con i Cinque Stelle ma con tutti i partiti che si dovranno rinnovare e che ora penso abbiamo capito che nel segreto dell’urna i cittadini non perdonano.


Grazie Beppe!


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venerdì 2 marzo 2018

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